Questa è una storia di resilienza, di una donna ferita al seno. Una scrittrice raffinata e ironica,
che raccontando di sè parla dell’intera umanità.
I racconti di Annalisa Di Salvatore sono leggeri e fanno anche ridere.
é magica, come molte di noi.

Ieri Barbara mi ha portato in un posto che non conoscevo, in riva a un fiume nel bosco.

Mi ha fatto vestire di bianco, mi ha lanciato un paio dei suoi amorevoli insulti per il fatto che mi sono presentata con le unghie smaltate di fucsia (ha ragione, che ci fa un fucsia tra le piante?), e poi ha iniziato a scattare qualche foto. Sono le prime foto per la nuova parte del Kintsugi Project, quella che racconta il corpo dopo la mastectomia: una cicatrice, quindi, deve starci.

La prima parte del progetto, l’abbiamo realizzata a ottobre 2023 nel suo studio, poco prima che il mio seno destro venisse aperto e ripulito dal carcinoma rimasto ancora un po’ annidato lì dopo mesi di chemioterapia preventiva.

Per questa seconda parte, abbiamo scelto di uscire all’aperto e inoltrarci fra alberi e acqua.

Mi serviva il tema botanico, per riconnettermi con le mie storie delle donne-albero.

Non ho ancora scritto nulla per questo nuovo progetto fotografico. Abbiamo ancora troppe idee da far germogliare, io e Barbara, e non abbiamo fretta. Le foto sono già tante, e bellissime, ma stavolta ne faremo un uso diverso. Più premuroso.

Intanto, ecco il punto di partenza. Un accenno.

Kintsugi Project. Scar In the Woods, #0

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